Osteoporosi

L’osteoporosi

L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative scheletriche, tali da provocare un aumento della fragilità ossea e del rischio di fratture.

Questa patologia colpisce maggiormente le donne e il rischio aumenta con la menopausa, secondario ad un calo di estrogeni, che determina un’accelerazione della perdita di massa ossea.

L’osteoporosi è causata da un disequilibrio da parte di due gruppi cellulari presenti nelle ossa, gli osteoblasti, che hanno il compito di formare osso nuovo e gli osteoclasti, che distruggono l’osso invecchiato o rovinato. L’equilibrio dinamico tra l’attività dei due tipi di cellule è la chiave della salute dell’osso.

Durante la crescita gli osteoblasti sono decisamente più attivi per garantire un adeguato accrescimento dello scheletro, durante l’età adulta la loro azione si combina nel mantenimento della massa ossea.

Nell’età avanzata, o dopo la menopausa per le donne, o in presenza di certe condizioni o malattie, l’attività degli osteoclasti tende sempre più a prevalere sull’attività degli osteoblasti.

Quando l’attività degli osteoclasti diventa maggiore di quella degli osteoblasti il tessuto eliminato viene rimpiazzato a fatica, la massa complessiva si riduce e l’osso diventa sempre più fragile, aumentando il rischio di fratture.

La comparsa e l’evoluzione dell’osteoporosi sono il risultato di complesse interazioni tra:

Componenti genetiche (fattori non modificabili)
Componenti epigenetiche (fattori modificabili): abuso di cortisonici o inibitori di pompa protonica, mancato raggiungimento del picco di massa ossea, fumo, scarsa attività fisica con sovraccarichi, scarsa esposizione alla luce solare, stress, fattori nutrizionali (alcool, zuccheri semplici, carenze vitaminiche, eccesso di sale o caffè)

Tutto ciò che ho elencato contribuisce a creare una condizione di acidosi metabolica, a seguito della quale lo scheletro si indebolisce.

È una condizione subdola e silenziosa che non manifesta nessun sintomo specifico, se non quando sopraggiunge una frattura.

Quali strategie per prevenire l’osteoporosi?

Possiamo dire che siano tre i modi davvero efficaci a contrastare l’insorgere dell’osteoporosi:

Una corretta alimentazione che eviti l’acidificazione organica
Apporto di calcio da fonti veramente biodisponibili
Un corretto stile di vita: astenersi da fumo ed alcol, e avere uno stile di vita attivo.

Ecco alcuni consigli:

Colmare eventuali carenze di vitamine e minerali e se necessario ricorrere ad un’integrazione specifica
Prevenire la malnutrizione proteico-energetica
Mantenere un peso corporeo adeguato
Limitare il consumo di caffeina, alcol e fumo
Limitare il consumo di zuccheri semplici
Contenere i livelli di stress
Mantenere un corretto equilibrio acido-base tissutale, ridurre il consumo di sale
Variare le fonti di proteine e non eccedere con il consumo di proteine animali
Svolgere una regolare attività fisica, non solo attività aerobica ma anche attività blanda di potenziamento muscolare. Durante l’infanzia e pubertà fare sport è particolarmente importante in quanto aiuta a consolidare lo scheletro, favorendo la deposizione minerale ossea. Raggiunto il picco di mineralizzazione ossea a 25 anni, e soprattutto dopo i 50 anni, l’attività non aiuta tanto ad aumentare la massa ossea, ma a minimizzare le perdite.
Limitare il consumo di latticini e derivati. Assumere calcio dalle acque ricche in calcio e da altre fonti, come verdure, frutta secca, legumi. I latticini e derivati sono ricchi in calcio ma la quantità di calcio biodisponibile è molto bassa (cioè la quantità effettiva di calcio assorbibile è molto ridotta), inoltre l’eccesso di proteine animali comporta l’aumento di acidosi tissutale.

Nei prossimi articoli, entrerò maggiormente nel dettaglio, parlando anche di quali sono le strategie alimentari migliori per prevenire o per trattare questa condizione.

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