Di cosa si tratta?
L’endometriosi è una patologia infiammatoria cronica, estrogeno-dipendente, colpisce circa il 10% delle donne in età fertile, ma l’incidenza potrebbe essere molto più elevata perché molte donne rimangono senza una diagnosi precisa a volte per molti anni, con conseguente peggioramento della qualità di vita (4) e progressione della patologia1.
È caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina2, a questo si correla uno squilibrio ormonale con conseguente dominanza estrogenica che comporta un aumento dell’infiammazione, che può causare dolori pelvici cronici, dolori durante i rapporti sessuali, stanchezza fisica cronica e infertilità3.
Quale dieta?
Un’alimentazione corretta sembra essere uno strumento promettente nella prevenzione e nel trattamento dell’endometriosi. Al contrario un’alimentazione non bilanciata o qualitativamente inadeguata può determinare un netto peggioramento dei sintomi4.
La maggior parte delle donne affette da endometriosi soffre di dolori e problemi gastrointestinali come gonfiore, alterazioni dell’alvo con stipsi, diarrea o entrambi, in questi casi un’alimentazione low-fodmap può essere di aiuto5.
La dieta per endometriosi ha essenzialmente tre obiettivi:
- Diminuire la risposta infiammatoria
- Ribilanciare gli ormoni
- Migliorare il quadro sintomatologico
Di seguito riporto alcuni consigli alimentari:
- Mantenere un peso corporeo adeguato, la perdita di peso, se necessaria è di grande aiuto nel miglioramento dei sintomi. L’aumento della massa grassa comporta un aumento degli estrogeni, peggiorando la sintomatologia.
- Seguire un’alimentazione a basso carico glicemico e insulinemico. Un’alimentazione non bilanciata comporta un aumento dell’insulina che promuove l’infiammazione. Ridurre/eliminare quindi il consumo di zucchero bianco, di canna, miele.
- Limitare/evitare il consumo di latticini, possono esacerbare il dolore aumentano l’infiammazione attraverso la produzione di insulina.
- Diminuire il consumo di carne rossa, limitando il più possibile il consumo di salumi e insaccati.
- Il consumo di glutine può esacerbare il dolore relativo all’endometriosi. Evitare prodotti confezionati gluten-free che andrebbero solamente a peggiorare lo stato infiammatorio. Preferire gli alimenti che non contengono glutine, come riso, quinoa, grano saraceno, castagne, mais, miglio, amaranto.
- Limitare/evitare la caffeina/teina che peggiorano i crampi.
- Aumentare apporto di alimenti contenenti omega-3, come il pesce pescato e diminuire gli alimenti contenenti omega 6, molto presenti negli alimenti confezionati, nei prodotti da forno, nei biscotti. È importante anche scegliere fonti proteiche di qualità, ad esempio pesci grassi di allevamento non presentano alte concentrazioni di omega-3 ma bensì di omega-6.
- Aumentare apporto frutta e vegetali, per aumento di vitamine antiossidanti e minerali.
- Aumentare il consumo di alimenti ricchi in magnesio che aiuta a ridurre i crampi.
- Valutare attraverso esami ematochimici il valore della vitamina D per le proprietà antiproliferative, antinfiammatorie e immunomodulanti6.
Infine, l’alimentazione per l’endometriosi deve essere personalizzata sulla base della sintomatologia, della storia clinica ma anche alle sue esigenze sociali e lavorative della donna.
BIBLIOGRAFIA
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